Solidarietà al SI Cobas e ai 120 compagni indagati

Toccano Uno! Toccano Tutti!

Avanzata Proletaria, di fronte alla conclusione delle indagini e alla possibilità di un rinvio a processo per 120 (ai 67 iniziali se ne sono aggiunti 53 nella giornata di mercoledì 9 settembre) manifestanti, esprime il suo sostegno incondizionato e la sua solidarietà militante alle lavoratrici e ai lavoratori e ai militanti del SI Cobas e a tutti i solidali inquisiti dal braccio giudiziario dello Stato borghese, per vendetta padronale contro le esemplari lotte all’Italpizza e nella logistica.
Invita tutte le organizzazioni politiche e i singoli attivisti di sinistra a manifestare il proprio dissenso.
Esorta le organizzazioni sindacali tutte e i singoli militanti sindacali a denunciare la criminalizzazione delle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori.

La solidarietà militante alle lotte d’avanguardia delle lavoratrici e dei lavoratori della logistica, che vengono attaccate in maniera preventiva e di avvertimento, in previsione della ripresa della conflittualità autunnale, deve vederci tutti uniti per rovesciare il segno di una lotta di resistenza, in una lotta al contrattacco dell’ennesimo comitato d’affari della borghesia, che si prepara a far pagare agli sfruttati la crisi economica peggiorata da una risposta governativa inadeguata, intempestiva e prona agli interessi padronali alla crisi sanitaria, causata dallo smantellamento ultraventennale della sanità pubblica universale e gratuita, seguente alla pandemia di SARS-CoV-2, pandemia prevedibile e vaticinata da decenni dall’Oms (per quanto l’Oms, a maggior ragione in quanto privatizzata di fatto, sia pesantemente criticabile per la sua lenta, omertosa e burocratica gestione della pandemia, come lo sono nei loro rispettivi ambiti tutte le agenzie delle Nazione Unite, le quali al fondo risentono della natura intrinsecamente ipocrita, di una organizzazione nata come “camera di compensazione” delle rivalità interimperialistiche).

Facciamo quindi appello alla lotta per l’abrogazione dei Decreti Sicurezza (Salvini) convertiti in legge, come parte di una lotta generale per l’abrogazione delle controriforme padronali degli ultimi quattro decenni, per un efficiente sistema sanitario pubblico universale e gratuito sotto controllo dei lavoratori e del’utenza, per l’abrogazione delle leggi mordacchia contro il diritto di sciopero e per l’abrogazione della legislazione punitiva dell’immigrazione.

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