Due sguardi al futuro… e un calcio al passato

Domani sabato 3 ottobre ci saranno tre manifestazioni, due che lavorano per il futuro e un’altra ancorata al passato più oscuro.

Nostro post FB su manifestazione di Modena


A Modena ci si riprende le strade per aprire una nuova stagione di lotte alla riconquista di diritti e agibilità sindacali e democratiche di lavoratrici e lavoratori, studenti, solidali e a Roma si scende in piazza per scrivere nuove pagine della lotta per il riconoscimento dei diritti civili e politici di lavoratrici e lavoratori, studenti, solidali. In entrambe queste piazze, che verranno riempite dalla parte migliore di chi è nato oltre o entro i confini geografici segnati su quella pagina dell’atlante dedicata al Belpaese, mancherà chi gode di quei diritti, almeno sulla carta, e li considera un dato acquisito per se, ma non per gli “altri”.

Nostro post FB su manifestazione di Roma

Questi residui privilegiati, saranno nella piazza di Catania, divisi in opposte tifoserie, una, quella che sa di essere privilegiata e vuole difendere i propri privilegi, sarà a sostegno dell’imputato di sequestro di naufraghi a scopo di propaganda politico elettorale, che si nascondeva dietro la grisaglia ministeriale e ora pretende di farsi scudo di quel fantomatico “popolo”, che se ci fosse una guerra, né lui né quelli come lui si farebbero alcuno scrupolo di spedire al macello, per qualche centimetro quadrato in più su una mappa geografica, come già accaduto cento e ottanta anni fa. L’altra parte, a sostegno dell’accusa, è quella che finge di non sapere di essere privilegiata, ma non si scandalizza più di tanto quando i suoi privilegi vengono difesi entro i confini, dalla celere spedita a rompere i crani agli scioperanti “marocchini”, e a sud di Lampedusa, dalla bassa manovalanza della criminalità organizzata locale, riciclatasi in guardia costiera libica, finanziata in maniera bipartisan per affondare i barconi di chi fugge dalla propria terra, vessata dal sistema capitalistico-imperialista che garantisce (sempre meno in realtà), i privilegi di cui sopra.

Noi sappiamo bene da che parte stare, stiamo dalla parte degli sfruttati contro gli sfruttatori, stiamo dalla parte di chi lotta contro chi le lotte le ostacola e le boicotta, stiamo dalla parte del torto, non solo e non tanto, perchè dall’altra parte i posti fossero tutti occupati, come in effetti sono, ma perchè sappiamo che è giusto così. Siamo dalla parte di chi domani a Modena manifesterà solidarietà alle e ai 120 militanti sindacali e solidali, rinviate e rinviati a processo per aver difeso con i propri corpi, i diritti e le agibilità sindacali e democratiche di tutte e di tutti, anche di chi pensa, erroneamente, di essere privilegiato e intoccabile, come saremo a fianco delle altre centinaia di lottatori sindacali, oltre quattrocentocinquanta in totale, che in quel territorio sono sottoposti a vari procedimenti repressivi, per aver portato avanti quelle lotte.
Siamo dalla parte di chi a Roma manifesterà perchè vengano riconosciuti i diritti civili e politici a chi pur essendo nato, cresciuto, vissuto qui è considerato dalla normativa vigente, meno del proprio compagno di banco, di squadra, di studio, di lavoro, di vita, perchè figlio di genitori nati in regioni del globo terracqueo, delimitate da linee immaginarie diverse; linee di confine a proposito delle quali, il primo cosmonauta, figlio delle conquiste della rivoluzione d’ottobre (sopravissute alla casta burocratica usurpatrice termidoriana che le parassitò dopo averne liquidato gli artefici), non potè fare a meno di constatare l’inesistenza, insieme all’empireo e ai suoi inquilini.

Auspichiamo che domani dalla parte di chi scenderà nelle due piazze che costruiscono il futuro, ci sia anche chi animò la grande manifestazione del 10 novembre 2018 (come di sicuro ci saranno quelli che animarono l’altrettanto importante manifestazione del 27 ottobre 2018), contro gli allora decreti (in)sicurezza, oggi leggi ancora lontane dall’abrogazione. Leggi (in)sicurezza che colpiscono chi manifesterà a Modena quanto chi lo farà a Roma, tanto è vero che entrambe le piazze ne rivendicano l’abrogazione. Infine, pur senza nutrire troppe speranze, auspichiamo che si destino dal loro cretinismo di extraparlamentari che anelano a perdere l’extra, se non i dirigenti, i quali ormai perlopiù sono proprio senza speranze, quantomeno quanti ancora onestamente guardano a quelle entità a sinistra del Partito dei PaDroni, che recentemente si sono ritrovate unite in difesa di una Carta che oltre a sancire la sacralità della proprietà privata, e quindi la “blasfemia” delle lotte condotte da chi animerà domani la piazza di Modena, di certo non ha la schiettezza, la dirompenza, l’essere rivoluzionaria, di una altra Carta, di ventinove anni più anziana (questa sì la migliore che sia mai stata scritta al mondo), che al suo articolo 20 dava immediata risposta alle rivendicazioni della piazza di domani a Roma, recitando così: «In conseguenza della solidarietà dei lavoratori di tutte le nazioni, la Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa concede tutti i diritti politici dei cittadini russi agli stranieri che vivono nel territorio della Repubblica Russa e sono impegnati nel lavoro e che appartengono alla classe lavoratrice. La Repubblica Sovietica Federativa Socialista Russa riconosce anche il diritto dei soviet locali di concedere la cittadinanza a tali stranieri senza formalità complicate.»
E questo è quanto.

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