GAZA LIBERA, PALESTINA LIBERA DAL FIUME AL MARE CON GERUSALEMME CAPITALE!

Per la distruzione dello Stato fascista-sionista!

Gaza libera!

Palestina libera, laica, democratica e non razzista dal fiume Giordano al mare con Gerusalemme capitale!

Sciopero generale europeo contro il genocidio del popolo palestinese!

Per la sconfitta dell’aggressione imperialista a Gaza, per la distruzione dell’entità sionista d’occupazione!

Riconoscimento dello status di esercito belligerante alle organizzazioni della resistenza palestinese!

Il movimento operaio e i lavoratori portuali mondiali, a partire da quelli europei, devono bloccare i trasferimenti di armi, munizioni e rifornimenti all’esercito d’occupazione e contemporaneamente organizzare il trasferimento di armi, munizioni e rifornimenti alla resistenza palestinese!

Intervento di Avanzata Proletaria nella giornata internazionale di sabato 14 ottobre 2023 organizzata dall’Organizzatore Operaio Internazionale e dal periodico La Voce degli Oppressi, intitolata:

Argentina: truffa elettorale e offensiva di saccheggio imperialista in America Latina…
Genocidio in Siria, massacro in Palestina

❌L’IMPERIALISMO IN BANCAROTTA APPROFONDISCE L’ATTACCO ALLA CLASSE OPERAIA E VIENE PER LE RICCHEZZE DEI POPOLI OPPRESSI

➡️Una alternativa di ferro:
👊RIVOLUZIONE SOCIALISTA O GUERRA E FASCISMO

Oggi in Palestina l’imperialismo yankee posiziona le sue navi portaerei, per sostenere l’azione genocida condotta dalla sua portaerei di terra, lo Stato fascista-sionista d’Israele.

Ogni morto palestinese, ogni palazzo distrutto a Gaza, ogni convoglio di profughi colpito dall’aviazione sionista è un avvertimento dell’imperialismo al proletariato e alle masse popolari del mondo: «Arrendetevi, non insorgete, non vi ribellate… e poi vi colpiremo lo stesso!»

Oggi e per tutti i decenni passati dalle atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto 1945, l’unico vero terrorismo è sempre quello di Stato dispiegato dall’imperialismo.

Ieri le bombe atomiche vennero sganciate per dissuadere i proletari che avevano sconfitto il nazifascismo dal portare a compimento la resistenza in Europa e riprendere in mano la bandiera della rivoluzione socialista mondiale infangata dallo stalinismo usurpatore dell’Ottobre.

Oggi l’imperialismo rade al suolo Gaza per mano del sionismo e bombarda, per mano del suo gendarme eurasiatico, Putin, il boia del Cremlino, i siriani liberi di Idlib che proprio ieri, venerdì 13 ottobre, hanno manifestato a sostegno di Gaza e della Palestina, al contrario dei codardi e complici Assad ed Hezbollah, rimasti in silenzio di fronte al genocidio del popolo palestinese e agli attacchi condotti da Israele contro il territorio del sud del Libano e l’aereoporto di Damasco.

L’imperialismo Usa uscito vincitore dalla Seconda guerra mondiale è stato sconfitto in ogni successiva avventura militare dalla resistenza armata degli oppressi, sostenuta dalla mobilitazione del proletariato delle metropoli imperialiste ed è stato minacciato dall’integrazione eurasiatica da Lisbona a Pechino, incentrata sull’asse Parigi-Berlino che si è sviluppata sempre di più dopo l’89.

Per rompere quell’asse e ristabilire la propria centralità gli Usa hanno agevolato il loro cane da guardia moscovita, nell’approfondire il massacro della classe operaia dell’ovest e dell’est dell’Ucraina.

L’attacco a Gaza e la propaganda a mass media unificati sul cosiddetto “undici settembre” di Israele, servono all’imperialismo per costruire il consenso interno necessario a spianare la strada alle nuove guerre di avvicinamento al prossimo conflitto mondiale.

L’imperialismo vuole la soluzione finale della questione palestinese annichilendo Gaza e annettendo la Cisgiordania a Israele.

L’imperialismo ha bisogno di stabilire quel nuovo ordine mondiale che l’autoattentato dell’undici settembre 2001 e la conseguente “guerra al terrorismo” dovevano sancire all’inizio del millennio ma che la resistenza della classe operaia e delle masse popolari dell’Irak, unita alla mobilitazione dei milioni scesi nelle piazze di tutto il mondo venti anni fa, nel 2003, hanno ostacolato.

Negli anni successivi l’imperialismo Usa appoggiandosi sul debito estero acquistato dalla fidata burocrazia capitalista del Partito comunista cinese, tentò di riprendersi dalla quella sconfitta scommettendo su Obama, il primo presidente nero dopo sue secoli, e minacciando le masse del Medio Oriente con l’operazione “Piombo fuso” contro Gaza, ma la crisi del 2008 prima e l’irruzione del proletariato e delle masse popolari del Nord Africa e del Medio Oriente poi, protagonisti della più grande catena di rivoluzioni della storia moderna arrivò a rovinare i piani dell’imperialismo.

In questo contesto di debolezza yankee il sionismo non potè svolgere direttamente il proprio ruolo storico di gendarme dell’imperialismo in Medio Oriente e cedette la scena al boia del Cremlino Putin e al macellaio di Damasco Al Assad che, l’allora segretario di Stato Usa, Hillary Clinton definiva il miglior alleato d’Israele nella regione.

Quegli anni hanno visto la sinistra socialimperialista riunita intorno al Forum Sociale Mondiale diventare portavoce e cassa di risonanza della propaganda imperialista della cosiddetta guerra al terrorismo.

Tale sinistra socialimperialista, erede dello stalinismo, ha condotto una campagna di calunnia, di isolamento, di indebolimento e di divisione del proletariato e delle masse popolari del Nord Africa e del Medio Oriente, protagoniste delle rivoluzioni del 2011.

Mentre calunniava e divideva le rivoluzioni partite nel 2011, la sinistra socialimperialista alla testa delle maggiori organizzazioni sindacali si preoccupava di impedire che le mobilitazioni in Europa contro i piani di austerità, imposti dalla Mastricht imperialista e dalla Banca Centrale Europea per salvare gli imperialismi europei dall’onda lunga del crollo di Lehman-Brothers, si generalizzassero, si unissero tra di loro e con il proletariato e le masse popolari del Nord Africa e del Medio Oriente.

Oggi dopo dodici anni di calunnie contro la punta più avanzata delle rivoluzioni del Nord Africa e del Medio Oriente, la rivoluzione siriana, questa sinistra socialimperialista balbetta di fronte al genocidio palestinese perpetrato dal sionismo e condanna o prende le distanze dalle azioni di Hamas, in nome di un ipocrita pacifismo che mette sullo stesso piano oppressori ed oppressi, colonizzatori e colonizzati, fascisti-sionisti stipendiati dall’imperialismo per abitare la sua enclave in Medio Oriente e palestinesi che difendono il loro diritto alla vita e alla libertà.

Noi marxisti-rivoluzionari, noi trotskisti non condividiamo il terrorismo individuale, non in nome di un ipocrita morale pacifista, ma perché obiettivo dei rivoluzionari non è eliminare un solo oppressore, ma liquidare l’oppressione e applicare il terrore rivoluzionario contro l’insieme della borghesia.

Il limite di Hamas, oltre la sua natura di movimento nazionalista, bonapartista, reazionario e la sua tradizionale tattica di colpire per negoziare è il limitarsi ai confini della Palestina senza chiamare all’unità delle masse arabe contro l’imperialismo.

Il capitalismo nella sua fase finale di agonia, ovvero l’imperialismo, prolunga la sua agonia a spese dell’umanità con una sequenza di crisi e di guerre sempre più intense e sempre più ravvicinate.

Nella corsa di velocità che si sta sviluppando tra guerra e rivoluzione, oggi come ieri l’alternativa è socialismo o barbarie.

O il proletariato mondiale sconfigge le direzioni traditrici e forgia nel calore della lotta una direzione che si ponga alla testa della classe operaia e delle masse popolari per riprendere il cammino della rivoluzione socialista mondiale o il capitalismo nella sua fase finale di agonia imperialista condurrà l’umanità alla catastrofe.

Per la sconfitta dell’aggressione imperialista a Gaza, per la distruzione dell’entita sionista d’occupazione!

Sciopero generale europeo contro il genocidio del popolo palestinese!

Riconoscimento dello status di esercito belligerante alle organizzazioni della resistenza palestinese!

Il movimento operaio e i lavoratori portuali mondiali, a partire da quelli europei, devono bloccare i trasferimenti di armi, munizioni e rifornimenti all’esercito d’occupazione e contemporaneamente organizzare il trasferimento di armi, munizioni e rifornimenti alla resistenza palestinese!

Per la distruzione dello Stato fascista-sionista!

Gaza libera!

Palestina libera, laica, democratica e non razzista dal fiume Giordano al mare con Gerusalemme capitale!

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